37 anni il prossimo 15 maggio, il suo nome è legato, a livello internazionale, all’arte della vera pizza napoletana. Davide Civitiello, secondiglianese, nel 2013 si è aggiudicato il titolo di campione del mondo di Pizzaiuolo, 12esima edizione del Trofeo Caputo.
La sua passione per la pizza nasce dall’infanzia. «Quando ero piccolo – racconta Davide a Periferiamonews – aspettavo con ansia il sabato sera: il giorno in cui, secondo una tradizione consolidata negli anni, andavo con tutta la mia famiglia in pizzeria. Amavo osservare i pizzaioli muovere con destrezza ed eleganza le loro mani negli impasti».
La pizza dell’infanzia secondiglianese di Davide aveva anche il sapore di quella gustata da Suppella: «Dopo la messa andavamo sempre a mangiare una pizzetta per poi giocare nel parco Mecfond. Per noi era semplicemente il parco verde perché l’entrata era verniciata di verde».

A soli 9 anni Davide comincia a lavorare nella pizzeria “Da Gennaro” di Vincenzo Costa. Sotto la sua ala protettrice, Davide apprende i primi segreti di un mestiere che oggi lo porta a girare per il mondo. A 18 anni la svolta: «Decisi che era arrivato il momento di mettermi alla prova: lasciai quindi quella pizzeria che era ormai diventata come una seconda famiglia, per iniziare il mio percorso di crescita professionale e personale, che mi portò all’incontro con Rossopomodoro. Mamma voleva che continuassi gli studi, magari all’istituto alberghiero. Le promisi che sarei diventato un grande pizzaiolo e da allora mi sono dedicato anima e corpo a quel mestiere».
Che sia da maestro pizzaiolo nell’avviare le nuove pizzerie di Rossopomodoro in tutto il mondo o nel dare consigli, via social, soprattutto in quest’anno di pandemia, su come preparare la pizza, dall’impasto alla farcitura, sempre attento alla tradizione e con un occhio all’innovazione, Davide si mostra sempre innamorato dell’arte della pizza.
Davide da tempo coltiva un sogno: vorrei organizzare un Festival della Pizza nel Parco San Gaetano Errico. «Quando ho vinto il titolo di campione del mondo – dice – erano i primi anni della nuova area verde sorta al posto dei bipiani. Un polmone verde unico che deve essere valorizzato. Immagino un evento che possa far conoscere le pizzerie del territorio, accompagnato da musica e performance di giovani».
Secondigliano resta sempre la terra da dove è partita l’avventura di Davide. «Il mio quartiere è sempre nel mio cuore e in ogni viaggio. Ho raccontato di Secondigliano ad amici americani, argentini, brasiliani, giapponesi e molti altri ancora e spesso, quando vengono a Napoli, pizzaioli da ogni parte del mondo, li porto a Secondigliano a casa di mamma per un ragù domenicale».
Luca Saulino