Concorso ASIA, monta la protesta dei lavoratori interinali

In questi giorni, è stato pubblicato un nuovo bando di concorso da parte dell’ASIA per l’assunzione di 500 operatori ecologici, ma questo ha scatenato una lotta che coinvolge istituzioni e lavoratori. La scorsa mattina, presso Palazzo San Giacomo, si sono accese delle proteste proprio in merito alle modalità di concorso: in ASIA infatti sono presenti circa 120 interinali che, secondo i criteri del bando, otterranno solo 2 punti di agevolazione in graduatoria per la loro esperienza pregressa in azienda. Tale punteggio è però nettamente inferiore rispetto a coloro che risultano essere disoccupati o inoccupati che, invece, otterranno 5 punti in graduatoria. Gli interinali per questo sono arrivati in 400 sotto la sede del Comune, dove hanno occupato alcune stanze, esponendo striscioni ai balconi.

“Siamo stati fatti fuori, senza alcuna tutela, e tutta la formazione che ci è stata fatta, è stata inutile. Abbiamo cominciato a lavorare da interinali a Capodanno, in un momento in cui la città rischiava di essere sommersa dai rifiuti e ora per il bando non siamo stati nemmeno considerati” affermano i lavoratori assunti con contratti settimanali.

Altri ancora affermano la loro rinuncia al reddito di cittadinanza, in alcuni casi superiore al loro stipendio, poiché c’è alle spalle la voglia di lavorare per un futuro dignitoso: “Siamo di fronte a un bando anticostituzionale. Per altre società del Comune è stato previsto un punteggio per i precari, mentre per l’ASIA no. Non ha senso penalizzarci in questo modo rispetto a disoccupati e inoccupati. Di fatto, aver lavorato per quest’azienda ci ha penalizzati”.

La mobilitazione segue quanto “il Movimento di lotta- disoccupati 7 novembre” aveva annunciato nei giorni scorsi: “Siamo stati informati degli incontri svolti in questi giorni tra gli enti istituzionali, Ministero del Lavoro, Prefettura e Comune di Napoli, circa la verifica normativa e finanziaria sulle proposte e documenti d’indirizzo dell’amministrazione comunale presentati per il nostro tavolo interistituzionale. Non ci interessano altri incontri inutili e improduttivi – sottolineano i manifestanti – ma ci interessa che gli enti facciano tutte le verifiche necessarie per dare uno sblocco a questa vertenza storica”.

Sara Finamore

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