L’INTERVISTA. Il consigliere comunale Palumbo: “Si cambi passo, Napoli non può resistere”

“Si cambi passo, serve una svolta per dare concretezza alla risoluzione di troppe problematiche prioritarie per la vivibilità, così Napoli non può resistere”.

A lanciare il grido d’allarme è il consigliere comunale d’opposizione Rosario Palumbo.

È dal 16 settembre che il Consiglio Comunale non si riunisce…

“Per una città come Napoli, dove le tematiche sono numerose, sensibili e spesso indispensabili, tutto ciò desta preoccupazione. Mi auguro che le motivazioni non siano legate a problemi interni alla maggioranza o ai nuovi equilibri nazionali, il che dimostrerebbe che anche le larghe intese hanno dei grossi limiti, come più volte ho sottolineato”.

Quale bilancio si può tracciare dopo un anno?

“Dopo un anno di amministrazione si procede ancora troppo lenti, Napoli e i napoletani si muovono ad una velocità di gran lunga superiore.
La mia dichiarazione non è diretta alla visione della città da parte del sindaco Manfredi, condivisibile, ma al metodo che si sta dimostrando inappropriato”.

Da dove ripartire, dunque?

“Dal “Patto per Napoli”, quello privo di dignità partenopea che ha visto restituire in venti anni i trasferimenti tagliati in dieci (con tributo al grande regista, l’ho definita “Operazione S.Gennaro”). Mi riferisco ai ritardi con cui si è deciso di intervenire sul tema delle gare e degli aumenti legati al costo dei materiali, del carburante e dell’energia. Mi riferisco alle tante richieste di manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica mai accolte, alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Ancora, mi riferisco al buon fine del lavoro di Agenzia delle entrate-Riscossione, alle tante proposte fatte per l’FCDE o al tavolo di lavoro da aprire con ACI per l’affermazione della gratuita fruibilità delle banche dati pubbliche ed il recupero di diversi milioni.
Senza tralasciare la lentezza di alcuni uffici, ribadisco che l’indirizzo politico viene dato dall’organo rappresentativo della volontà dei cittadini, dal Consiglio Comunale e non dai dirigenti o dai partiti, come a volte mi è sembrato di percepire. In sintesi: si cambi passo e velocità o Napoli resterà ancora impantanata tra burocrazia, debiti e invivibilità”.

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