Giornata del Ricordo dei Martiri delle Foibe, Sergio Mor (Cambiare si può): «Il dolore dell’esodo non cesserà mai»

«Domani 10 febbraio ricorre la Giornata del Ricordo dei Martiri delle Foibe. Cominciò dopo l’8 settembre 1943 il dramma per gli Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, che poi esplose con l’occupazione dell’esercito di Tito e l’annessione alla Jugoslavia. Mentre sull’Europa soffiavano venti di pace, i Giuliano – Dalmati venivano uccisi o costretti ad abbandonare la terra dov’erano nati e vissuti e che era italiana dal 1920. Le truppe titine rastrellarono gli Italiani nei campi di concentramento o li gettavano nelle foibe, spesso con le mani e i piedi legati col filo di ferro, deportando e uccidendo migliaia di persone.  E a Pola presero di mira gli operai. Tito mise in atto una pulizia etnica: I profughi Istriani, fiumani e dalmati alla fine saranno 300mila e – si stima – almeno 15mila i morti ammazzati. Bambini, donne e uomini che soltanto dal 2004, nel nostro Paese, vengono ricordati (non dalle sinistre) ogni dieci febbraio con l’istituzione del Giorno del ricordo.

Domani a Napoli ricorderemo i martiri. Il Comitato 10 febbraio ha organizzato un corteo con partenza dalla stazione di Mergellina fino ai Giardini Mercadante che sono intitolati ai martiri delle foibe, al corso Vittorio Emanuele».

Lo afferma in una nota Sergio Mor, attivista dell’associazione “Cambiare si può”.

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