“La consistenza cedevole delle cose”, Federica Chietti alla ricerca delle emozioni nel suo primo romanzo

Il desiderio di emozionare e di emozionarsi per ritrovare così, tra le pagine, un dolce conforto: questo è “La consistenza cedevole delle cose”, il primo romanzo di Federica Chietti: la 23enne, studentessa della facoltà di Psicologia, ha da sempre coltivato la passione per la scrittura e così ha deciso di pubblicare questa storia, per liberare la sua voglia di esprimersi, ma anche per essere d’aiuto con le sue parole a chi si rispecchierà nel racconto.

Come nasce la tua passione per la scrittura? E come nasce questa storia?

«La mia passione per la scrittura ha iniziato a concretizzarsi mentre frequentavo la scuola elementare, nell’ esatto momento in cui mi resi conto che leggere le fiabe non mi bastava più e mi sentivo pronta a scrivere qualcosa che fosse mio. Crescendo, poi, scrivere è diventato come creare cassetti in cui depositare fedelmente tutto il mio dolore, le mie gioie, qualche cicatrice del cuore e le mie più intime insoddisfazioni. “La consistenza cedevole delle cose”, nonché il mio primo romanzo, nasce nel momento in cui decido di aprire uno di questi cassetti, per dare una forma più nitida e un significato più ricco ad una sofferenza che mi ha accompagnata per un po’, ma che fino ad allora non avevo avuto il coraggio di riconoscere».

Qual è la trama de “La consistenza cedevole delle cose”?

«La storia racconta una tortuosa storia d’amore: la vita di Ryu, un giovane ragazzo animato dalla necessità di coltivare la propria indipendenza e identità con la difficoltà tipica di un adolescente vulnerabile in un mondo troppo angusto e pretenzioso, subisce un tragico urto dopo aver conosciuto Asami, una ragazza custode di innumerevoli segreti e sofferenze che le incarnano il volto fino a sfaldarne pericolosamente i contorni e rendere la vita di chi le sta attorno un turbine incontrollato di domande e affanni. I due non iniziano soltanto a condividere le giornate, la tavola e il letto, ma anche gli spazi silenziosi tra un dolore e un altro e sarà proprio tra questi spazi che il loro amore si avvilupperà come una piccola ombra opaca».

Il tuo racconto è disponibile solo in formato “bozza” fino al raggiungimento del numero di copie necessario per la stampa. Tra i tuoi progetti c’è la scrittura di altri libri?

«Per il momento il mio libro si può preordinare sul sito ufficiale della casa editrice https://bookabook.it/libro/la-consistenza-cedevole-delle-cose/ che ha deciso di seguirmi nella realizzazione di questo magnifico progetto editoriale. Effettuato il preordine, il lettore potrà avere accesso alle bozze non editate del manoscritto e leggerlo dove preferisce. L’obiettivo è vendere 200 copie, creare il mio piccolo pubblico e poi distribuire sia l’ebook online sia il cartaceo nelle librerie. Tra i miei progetti c’è senza dubbio la scrittura di libri cartacei».

Quali sono gli autori/le autrici a cui ti ispiri? Quale genere preferisci per le tue letture?

«Le autrici a cui mi sento più legata sono Elena Ferrante, Michela Murgia, Le sorelle Brontë e Banana Yoshimoto. Grazie a loro ho maturato un lessico abbastanza impostato e vasto. Mentre, per quanto riguarda gli autori, Luigi Pirandello è stato quello che più di tutti è riuscito a darmi riflessioni sulle quali affinare il mio pensiero critico e narrativo. Durante gli anni scolastici lo studiavo gelosamente, e ogni lezione era come una boccata d’aria fresca per la mia mente. Le letture che prediligo abbracciano ogni tipo di genere, in particolare quello romantico, filosofico e introspettivo».

Cosa diresti per invitare alla lettura della tua storia?

«Invito tutte le anime fragili e smarrite ad immergersi nella lettura del mio romanzo. A tutti quelli che hanno bisogno di uno spazio in cui annidare il proprio dolore e per sentirsi meno sole. Il mio libro vuole essere un caldo abbraccio, la classica pacca sulla spalla che si dà per dire “ti capisco, va tutto bene».

Sara Finamore

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