Quando succedono questo tipo di cose io rimango sempre un po’ in disparte, ho paura di essere di troppo, di non comprendere il dolore, di sembrare infantile e piccola e ignorante, perché forse è vero, io sono ignorante rispetto a qualcosa che nella vita mi appare così lontana ma che nella morte così vicina. Non riesco a piangere ed è quasi irrispettoso per chi di lacrime ne versava da giorni, io continuavo ad uscire, a mangiare, a dormire, come se fosse qualcosa che non mi riguardasse per niente, e se io in questa settimana così frustrante ho dimenticato, forse nascosto cosa fosse la frustrazione, quale diritto ho di disperarmi adesso? Probabilmente nessuno, o probabilmente tutto il diritto del mondo, perché è così che funziona, no? Fin quando non hai altra scelta, fin quando non puoi più afferrare quel minuscolo pezzettino di speranza che ti permette di crederci, o addirittura di rifugiarti da una tale tragedia, allontani il pensiero che questa possa accadere davvero.
È più facile affidarsi alla positività che accettare la morte, ed ora che quella positività è volata via in questa notte grigia, turbolenta, tormentata e burrascosa io riacquisisco tutto il diritto di disperarmi, perché il cervello umano ti lascia amare così intensamente qualcuno , per poi portarti tutto via in un solo secondo, ed è solo così che in questa immensa dose di sofferenza ritrovo una scia d’amore , che restia ha deciso di non correre via davanti alla tempesta.
È a questo punto che il mondo si divide in due categorie, chi accetta e convive con la morte, e chi invece non riesce a farlo, come se il pensiero di non vedere o sentire più quella persona ti sembri lontano anni luce, come se la sua scomparsa fosse dovuta ad un bellissimo viaggio dall’altra parte del mondo. Io so che Michele stanotte è morto, ma io voglio credere che morto significhi nuotare nel più trasparente mare delle Maldive, significhi assaggiare il cibo tailandese e correre nella giungla con le pantere, volare con l’aquila reale e visitare le grotte dei Caraibi, voglio credere che continui ad innamorarsi e a scrivere canzoni, a ridere e a portare sempre avanti il suo pensiero. Perciò io oggi ti auguro buon viaggio, spero che tu possa cavalcare anche gli unicorni e chiacchierare sott’acqua con qualche sirena. Non dimenticare di leggere cosa c’è scritto nel biscotto della fortuna in Cina e di controllare meglio gli orari del volo per Marte, potrebbero essere scontrosi e non aspettarti. Incontrerai pop star di fama mondiale, ho sentito l’organizzatore del viaggio e mi ha detto che hai il pass per ogni concerto o partita importante. Mi raccomando Mike non smettere di sorridere e di piangere e di urlare di gioia, io aspetto una cartolina.
Arianna Iovino
