11 sono state le vittime della tragedia del Quadrivio di Secondigliano del 23 gennaio 1996. In vista del 26anniversario, che cadrà domenica prossima, si fa sentire la voce di uno dei familiari delle vittime, Amalia Finizio, madre di Serena De Sanctis, vittima a soli 12 anni di quell’immane dramma che ha segnato per sempre l’area nord di Napoli.
Qual è il suo ricordo di quel tragico 23 gennaio 1996?
«In quel giorno ho perso mia figlia, una bambina di 12 anni, la più piccola. Io già sto male al pensiero dell’anniversario della tragedia e vedere le condizioni in cui versa il Quadrivio mi fa solo stare peggio».
In questi anni non si è mai fermata la vostra battaglia per chiedere giustizia. Come vi siete mossi?
«Abbiamo perso le forze adesso, siamo stanchi, ma abbiamo tanto lottato per ottenere giustizia. Tutto quello che ci è stato promesso non si è concretizzato. Ogni anno, il giorno dell’anniversario, i rappresentanti politici portano una corona in ricordo delle vittime e in quell’occasione ci vengono dette tante cose, ci vengono fatte mille promesse, ma poi dei politici non c’è più traccia, spariscono durante l’anno e la situazione attuale è di totale abbandono».
Avevate chiesto un monumento, una piazza in ricordo delle 11 vittime, invece sul luogo della voragine regna solo degrado e abbandono…
«E’ vero, ci hanno promesso il monumento e la zona doveva essere bonificata. Furono stanziati dei fondi, doveva esserci nella piazza un monumento che riportava i nomi delle vittime e invece, come si può vedere oggi, non è stato fatto proprio niente di tutto questo e la zona è completamente abbandonata a sé stessa. Abbiamo lottato per un piccolo monumento edificato dalla giunta Bassolino che non è curato da nessuno: una fontanina che non funziona, il tetto della cappella è pericolante, sono cresciute le erbacce e non si può accedere all’area».
Quest’anno è prevista qualche commemorazione?
«La commemorazione non ci sarà: lo scorso anno siamo stati bloccati a causa della pandemia, quest’anno invece è proprio una scelta. Non possiamo recarci in una zona così degradata a ricordare i nostri cari. La zona viene pulita solo in vista dell’anniversario ed è dimenticata tutto il resto dell’anno, è assurdo».
Al nuovo Sindaco di Napoli, cosa vorrebbe dire?
«Vorrei chiedere una bonifica del posto e di fare quello che ci è stato promesso. Vorrei che fossero installate delle panchine affinché possiamo finalmente andare sul posto a ricordare i nostri cari in maniera dignitosa in luogo curato e non in quello spazio così squallido. Una riqualificazione semplice quanto decorosa dopo tanto tanto tempo».
Sara Finamore