Marano, giardinetti pubblici sempre più nel degrado e nel mirino dei teppisti

Una volta in Via Salvatore Nuvoletta, strada dedicata al carabiniere ucciso dalla camorra, c’era un piccolo parco giochi per bambini. In seguito a raid teppistici ad opera di baby gang, del parco giochi è rimasto poco e nulla. I giardini sono sempre più in preda al degrado. Basta osservare le foto per rendersi conto di come sia stata trasformata l’oasi. Uno schiaffo al decoro urbano, a pochi metri dalla sede della Compagnia dei Carabinieri e dagli uffici comunali. L’ultimo atto vandalico risale a ieri sera, dove ignoti, hanno sradicato un cestino getta carte, di quelli colorati e ne hanno rovesciato il contenuto. Nella stessa area, a ridosso della caserma, puntualmente un’anziana lascia da mangiare ai cani randagi senza preoccuparsi dei rifiuti che restano abbandonati a cielo aperto, complicando l’intervento degli operatori ecologici.
In realtà, non è l’unico caso di area verde devastato. In città non si contano più gli spazi pubblici dove dilaga l’incuria, stessa faccia della medaglia che possiamo notare nelle buche lasciate in bella mostra lungo le carreggiate, i rifiuti abbandonati fuori orario dagli incivili, i tombini otturati, i riscaldamenti delle scuole che vengono accessi in netto ritardo rispetto alla programmazione stabilita, la monnezza che viene prelevata la mattina, anziché la notte, con conseguenze disastrose per il traffico veicolare. L’elenco dei disservizi in città è lungo e fa storcere il naso.
Si tratta, è bene precisarlo, di tutte situazioni che gli attuali Commissari: prefetto Basilicata, questore Garramone e il dirigente del ministero dell’Interno Antonetti, stanno cercando di affrontare con determinazione per dare risposte alla cittadinanza, tra mille difficoltà.
Così come è da riconoscere il lavoro svolto dalla Compagnia Carabinieri di Marano su i cinque comuni dell’hinterland di loro competenza: Marano, Melito, Villaricca, Mugnano e Calvizzano, con un vasto territorio da coprire e con enormi criticità. I militari dell’Arma, nonostante un organico ridotto e carente di almeno 30 unità, sono costretti a fare I conti con un territorio ad alta densità criminale, dove non mancano i reati comuni.
Disagi anche al comando della polizia locale. Anche qui, come negli altri comuni limitrofi, l’organico è ridotto all’osso e le incombenze da assolvere sono numerose e con soli 4 vigili in strada impegnati per la viabilità. 
Tra vecchi e nuovi problemi, dunque, Marano fa fatica ad emergere dal degrado, come se quei giardinetti abbandonati fossero lo specchio del baratro in cui la città è precipitata negli ultimi anni, con gli sforzi quotidiani di istituzioni e forze dell’ordine, vanificati dalle ataviche carenze.
Il progetto della videosorveglianza, ottimo deterrente contro il dilagare del teppismo e della microcriminalità, è ancora in itinere. Tuttavia senza un cambio di mentalità e con una presa di coscienza che sancisca il limite tra legalità e illegalità, ogni sforzo rischia di non andare in porto, nonostante l’impegno dello Stato che non arretra e che continua ad essere presente.



Angelo Covino

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