Miano, la boxe come alternativa alla strada, fucina di talenti, nei locali della parrocchia San Francesco Caracciolo

Lo sport come strumento di recupero, lo sport come arma per combattere la delinquenza. Questa è l’idea che Rosario Colucci porta avanti ogni giorno con la sua associazione sportiva dilettantistica boxe “Leone Fazio” di cui è presidente. Collaborano con lui anche Pasquale Della Femmina e Vincenzo Ferrara, anche loro ex pugili.

Colucci è maestro benemerito di boxe e insegna questo sport dal 1990, indirizzato dal maestro Leone Fazio con il quale fonda poi, nel 1994, proprio l’associazione che opera sui ragazzi a rischio in zona Marianella, Miano e Secondigliano.

“Abbiamo cercato di aiutare e tutt’oggi aiutiamo i ragazzi anche ad intraprendere percorsi universitari e lavorativi, alcuni nostri ex atleti sono diventati dei bravi ricercatori in campo internazionale. Lo sport diventa un mezzo per aiutare questi giovani a conoscere un’alternativa, anche quando hanno già avuto qualche problema con la giustizia” afferma Colucci, a testimonianza dell’operato dell’associazione.

Attualmente l’ASD senza scopo di lucro si trova presso la parrocchia “San Francesco Caracciolo”, a Miano, usufruendo di locali messi a disposizione.

“Da quasi 20 anni, andiamo avanti pagando personalmente spese di manutenzione, bollette di luce e gas e altri tipi di lavori tecnici senza percepire fondi o rimborsi. I ragazzi frequentano le lezioni con un contributo minimo di 10 euro al mese, ma spesso alcuni non hanno nessuna possibilità e vengono da noi in maniera totalmente gratuita perché il nostro interesse va oltre” spiega il presidente della “Leone Fazio” e sottolinea l’importanza dei volontari che collaborano in associazione per portare avanti quest’azione di recupero.

I ragazzi che frequentano le lezioni di boxe partono dai 10 anni circa e riescono a raggiungere anche buoni risultati nelle gare a cui partecipano come è accaduto ad Assunta Carfora che ha raggiunto gli ottavi di finale ai Mondiali 2023 a Nuova Delhi: in quell’occasione però, a causa di un errore di arbitraggio, è stata bloccata e questo ha sollevato un polverone mediatico.

All’interno della palestra, i ragazzi si allenano per partecipare a gare regionali e incontrano anche atleti di altre nazionalità, favorendo inclusione e integrazione.

“Siamo a disposizione della comunità, perché siamo convinti che tutti i ragazzi possono trovare una strada giusta e con loro si può sempre lavorare. Siamo solo appassionati di boxe che cercano di fare del bene a titolo gratuito. Ci trovate presso la parrocchia San Francesco Caracciolo per qualsiasi ulteriore informazione” conclude  Colucci.

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