L’ISIS “Isabella D’Este – Caracciolo” di Napoli veste Papa Francesco per il suo decimo anniversario di pontificato

Mercoledì 19 aprile, durante l’udienza generale, l’Isis “Isabella D’Este – Caracciolo” di Napoli, nella persona del dirigente scolastico la dottoressa Giovanna Scala, accompagnata da studenti e docenti, consegnerà al Santo Padre Francesco un piviale – una veste liturgica – realizzato nei laboratori dell’istituto. Ideato, progettato e realizzato dagli iscritti all’indirizzo Tessile, Artigianato e Moda, è un dono al papa in occasione del suo decimo anniversario di elezione al soglio pontificio, il 13 marzo 2013.

Mercoledì 19 aprile alle 8,30 Canale 21, durante la trasmissione VG21 Mattina, si collegherà con gli studenti in piazza San Pietro in Vaticano che attendono il papa.

Giovedì 20 aprile alle 9,00 il dirigente scolastico, insieme ad una rappresentanza di docenti e studenti, saranno ospiti nella trasmissione di TV2000 “Di Buon Mattino” che per l’occasione si collegherà con l’Istituto “D’Este – Caracciolo” a Napoli e con la Chiesa della Pietà dei Turchini dove si venera Maria che scioglie i nodi, che ha ispirato il piviale.

“Maria, Icona della Trinità”

L’idea progettuale

“Maria, Icona della Trinità” è il titolo che è stato scelto per il piviale e che ne ha guidato la realizzazione. Papa Francesco è molto devoto alla Madonna, verso la quale anche i napoletani riservano grande onore e devozione. E proprio a Napoli, in via Medina, da anni si diffonde in tutto il mondo la devozione a “Maria che scioglie i nodi” fatta conoscere da papa Francesco in America Latina durante il suo episcopato a Buenos Aires. E dalla città partenopea parte questa iniziativa concordata con l’Ufficio delle Celebrazione Liturgiche del Sommo Pontefice. Per una felice concomitanza la TV della Conferenza Episcopale Italiana TV2000 trasmetterà tutte le celebrazioni liturgiche di aprile dalla chiesa dell’Incoronatella nella Pietà dei Turchini a Napoli, nota al grande pubblico proprio per la devozione a Maria che scioglie i nodi.

La spiegazione artistico – teologica

Maria è icona della Trinità, perché è la «via della bellezza», che aiuta ad accedere al mistero di Dio. Maria è capace di essere icona, perché la sua esistenza ha gli aspetti tipici dell’icona, immagine che rappresenta l’accoglienza umana della salvezza, e perché, evitando esagerazioni e timidezze, si può dire che «dopo Cristo, Maria, Madre di Dio, è l’essere che è entrato nelle più intime relazioni con la Trinità» (M. Philipon). E la bellezza, così abbondante per le strade di Napoli, prende forma particolare nella famosissima facciata della «Chiesa del Gesù Nuovo» o della «Trinità Maggiore di Napoli», caratterizzata da particolari bugne in forma di massicce piramidi aggettanti, dette “diamanti”.

I dettagli tecnici

Partendo dalla facciata, rileviamo i segni. Il triangolo, simbolo della Trinità, il diffondersi della luce di Maria, rappresentato nella ripetizione dei segni, i «nodi» che solo Maria riesce a sciogliere, rappresentati dall’addensarsi dei segni della decorazione ed infine, i colori che danno profondità e movimento al decoro. Il piviale sarà realizzato nel colore liturgico bianco, che si usa nelle celebrazioni mariane, simbolo per eccellenza della purezza. Le decorazioni sono tessute su un fondo di colore écru. Sono triangoli che richiamano allo stesso tempo il numero trinitario e le bugne della chiesa del Gesù. Sono di colore azzurro, simbolo dell’anima che, liberata dai nodi della materia, apre le ali al volo, e di colore dorato, colore della divinità, la divinità dell’anima umana che si libra per raggiungere, con l’intercessione di Maria, la Divina Carità che è Dio. La stoffa è stata disegnata a mano e realizzata su telaio jacquard con fili di seta e cotone al quale sono stati aggiunti inserti di lamé oro.

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